
In questi giorni penso spesso ai quadri di Hopper, a quella dimensione sospesa dell’attesa, a quelle inquadrature così capaci di raccontare storie private e spazi che si estendono al di fuori delle cornici, con immagini che paiono sempre mostrare una parte di un tutto immenso.
Siamo in una situazione paradossale, uniti nel separarci, o separati nel fronteggiare insieme questa emergenza.