Il mio studio

Ricevo presso lo Studio6, che si chiama così per via del numero civico della strada in cui si trova, al quinto piano di un palazzo dell’ottocento, ma per me si chiama così anche per altre ragioni.

6 ha a che fare con la possibilità di dar forma alle cose e di nominarle, e con il tempo e la cura che ci vogliono per farlo, ché proprio 6 sono i giorni che ci sono voluti per creare il mondo, così come viene narrato nel Libro della Genesi.

6 sono le facce del dado e molte di più, per fortuna, le opportunità di giocarci quel che ci tocca in sorte.

 6=1+2+3 o 6=1x2x3 sono operazioni che accrescono e amplificano, come propone Heinz von Foerster con il suo imperativo etico: “Agisci sempre in modo da accrescere le possibilità di scelta”.

6 sono i personaggi in cerca d’autore, desiderosi di riconnettersi all’esistenza e riprendere a scorrere con essa.

SEI, in lettere, può essere un acronimo, e il mio preferito è Salute Ecologica delle Idee.

Sei, voce del verbo essere. Voce.

La lista potrà continuare e sono curiosa di vedere cos’altro mi verrà in mente di prendere dalle molteplici prospettive che offre questo numero. Come tutte le cose.

La stanza è mansardata, con spazi raccolti e altri pieni di cielo. Ho cercato di curarla in ogni dettaglio, perché credo davvero che la bellezza e la cura dei luoghi abbiano a che fare con la bellezza e la cura delle pratiche. Lavoro con le relazioni e le narrazioni, e anche i mobili del mio studio sono pieni di persone, di storie e di tempo. Non mancano le piante, che crescono con noi e rinfrescano l’aria.