Mi presento

Sono psicologa, psicoterapeuta e formatrice.

Lavoro come libera professionista nel mio studio privato, dove ricevo persone che sentono il bisogno di prendersi cura della propria salute o di quella della propria famiglia, e le accompagno a riappropriarsi delle competenze per il cambiamento che desiderano. Lo studio è anche lo spazio in cui immagino e progetto le cose che faccio altrove, il luogo fisico in cui trovo coerenza fra le diverse attività fuori e dentro il setting clinico.

Mi sono specializzata presso il Centro Milanese di Terapia della famiglia, con cui continuo a collaborare come assistente alla didattica nella specializzazione dei futuri terapeuti.

Opero all’interno dell’epistemologia sistemico relazionale, che tiene conto della complessità e dell’interconnessione e si applica alla pratica clinica considerando la persona all’interno della sua rete di relazioni e di significati. Credo che, più di tutto, questo modo di pensare mi abbia aiutato a portare lo sguardo sulle risorse e sui processi di cambiamento, sulle persone anziché sulle problematiche, con fiducia nel sistema, in quello che funziona e nelle possibilità che si possono aprire.

Intendo il mio lavoro come un’attività utile alla pratica del vivere, perché aiuta ad abitare il proprio posto nel mondo e a continuare a sentirlo tale attraverso gli alti e i bassi dell’esistenza. Aiuta a guardarsi intorno, con gentilezza e con coraggio, fare spazio affinché la vita possa emergere e prendere respiro, non solo nonostante, ma attraverso le inevitabili incertezze e fragilità.

Prima di avviare la libera professione, ho lavorato a lungo in una comunità psichiatrica, ed è lì, a contatto con quella sofferenza, che ho cominciato a sperimentare con forza i bruschi scossoni che la vita può prendere, ma anche la fiducia che, se ci mettiamo a cercare, c’è sempre qualcosa che la tiene in piedi, la vita, persino in mezzo ai suoi disastri. Ogni esistenza, infatti, ha una valenza estetica, anche quando ci appare difficile trovare qualcosa di bello, ed è una costruzione sempre aperta.

Come formatrice, cerco di accompagnare le persone nella costruzione di significati che possano orientarle nel proprio lavoro o nel quotidiano. Mi piace il gruppo, perché penso che sia un prezioso e confortevole serbatoio di possibilità, soprattutto se ce ne prendiamo cura. Ho iniziato tanti anni fa, lavorando con adolescenti e giovani adulti, e nel tempo ho declinato la mia esperienza soprattutto nei contesti organizzativi, convinta che per lavorare bene bisogna stare bene, e viceversa, dal momento che il lavoro occupa una parte significativa della nostra vita.

Amo l’arte, la scrittura, l’umorismo e il gioco, perché permettono di sintonizzarsi con il pensiero della metamorfosi, esercitando la capacità di montare e smontare diverse versioni del mondo, accettandone fragilità e incertezza. Mi interessano le storie e la possibilità di raccontare le proprie attraverso le metodologie autobiografiche. Da questi interessi, e dalla curiosità di intrecciare i pensieri con altri professionisti e altri campi, hanno preso corpo i laboratori di scrittura autobiografica e di Land Art Lab.

Mi piace muovermi in bicicletta, perché mi alleggerisce i pensieri e li fa scorrere in immagini.