Facciamo Fiorire

Workshop di fioritura autobiografica ideato e condotto con David Zonta per Land Art Lab

Chi siamo noi? Chi è ciascuno di noi se non una combinatoria d’esperienze, d’informazioni, di letture, d’immaginazioni? Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca, un inventario d’oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili.

Italo Calvino, Lezioni americane, 1985

Quando gli oggetti che usiamo quotidianamente e l’ambiente nel quale viviamo saranno anche opere d’arte, allora potremo dire di aver raggiunto un equilibrio vitale.

Bruno Munari, Arte come mestiere, 1966

L’IDEA: La vita quotidiana è piena di suggerimenti per le nostre trasformazioni, basta solo prestarci attenzione. Pensiamo agli oggetti abbandonati, quelli, per intenderci, che si sono rotti o consumati, che non ci piacciono o non ci servono più, che ci arrivano da qualcun altro come regali inopportuni, quelli che proprio non riusciamo a lasciare andare e teniamo fermi, come mummificati, sull’altare della memoria.
Questi oggetti, sottratti dalla loro funzione nel quotidiano, possono aprire nuove prospettive, e mostrare come quelle battute d’arresto e quei vincoli possono essere risorsa e occasione per nuove possibilità, assumendo una preziosa funzione estetica e speculativa.
Il laboratorio si propone come gioioso rito collettivo in cui rimettere in circolo questi oggetti per dare loro nuova vita nello scambio, affinché, così carichi di storie, possano essere trovati da altri e diventare elementi attivatori capaci di innescare il processo creativo che porta alla nascita di una nuova storia da far fiorire, la storia che non abbiamo ancora raccontato, la storia che avremmo sempre voluto raccontare, la storia che neanche ancora immaginiamo. Questa verrà incorniciata in un quadro da appendere e col quale poter interagire costantemente attraverso fioriture e talee rigeneranti.

A CHI È RIVOLTO: A chi ama mantenere acceso il circuito vitale tra immaginazione e azione; a chi vuole allenarsi ai cambiamenti; a chi ha voglia di ridefinirsi o di ripartire dopo una battuta d’arresto; a chi vuole vedere il mondo intorno a sé con occhi diversi; a chi ha voglia di prendersi del tempo per sé; a chi ha voglia di giocare e mettersi in gioco; a chi vuole sperimentare il sorprendente spettacolo della fioritura, la forza rigenerante della talea, la serena fiducia nel risveglio e nella nascita di qualcosa di nuovo.

COSA FAREMO: Le/i partecipanti avranno la possibilità di sperimentare le potenzialità trasformative del quotidiano attraverso il lavoro sugli oggetti, che sarà metafora del processo creativo di risignificazione dell’esperienza che apre al cambiamento attraverso la moltiplicazione dei punti di vista.
Ognuna/o dovrà portare i propri oggetti abbandonati (massimo 5), raccontare la loro storia e metterli a disposizione del gruppo affinché possano diventare terreno del laboratorio e oggetti trovati, oggetti, cioè, per cui qualcuno crea un pensiero nuovo.
Questi oggetti non più ordinari diventeranno così oggetti straordinari, dalla forte valenza evocativa, modificati e usati in modo tale da farci vedere qualcosa di nuovo, qualcosa da far fiorire nella realizzazione di un quadro.
Noi arriveremo con la valigia degli oggetti abbandonati e porteremo tutto il materiale necessario (tavole di legno, tavolozze, attrezzi, colori…) affinché le/i partecipanti siano nelle condizioni di comporre il proprio quadro con gli oggetti trovati e con altri materiali che vorranno portare. Provvederemo anche a fiori e talee, e tutti insieme andremo a trovare ispirazione anche da ciò che la natura ha abbandonato nel territorio circostante.