Formazione e Supervisione

La mia esperienza pluriennale di formazione e supervisione per professionisti, gruppi di lavoro e altre realtà aggregative si rivolge principalmente a:

• professionisti della cura nel settore socio-sanitario e educativo, per prendersi cura di chi si prende cura;

• organizzazioni come fondazioni, cooperative e associazioni;

studi professionali e realtà imprenditoriali che attraversano momenti di impasse o di tensione, e che hanno chiaro che prendersi cura di sé e del proprio gruppo aiuta a stare meglio e a lavorare meglio;

realtà aggregative che si formano intorno a temi e alla condivisione di esperienze;

• colleghi che si trovino in momenti di impasse per aiutarli a far emergere ipotesi inesplorate utili al processo terapeutico. Le supervisioni cliniche con i colleghi sono proposte sia individuali che di gruppo. All’interno del Centro Milanese di Terapia della Famiglia stiamo costituendo un’Équipe supervisioni con l’intenzione, tra le altre cose, di organizzare un laboratorio permanente di gruppo.

L’approccio sistemico è una cornice di pensiero utile a orientarsi nella complessità e nella relazione, e in quanto tale si presta alla costruzione di esperienze formative che non hanno carattere istruttivo, inteso come mera trasmissione di informazioni, ma sono semmai percorsi di accompagnamento alla esplorazione di nuovi sistemi di significato e nuove possibilità, a partire da sé e dalla propria relazione con il contesto e con i temi affrontati.


La proposta formativa si struttura come spazio per favorire la rigenerazione, il confronto, la ricerca di soluzioni alternative, la nascita di nuovi stimoli e la sperimentazione di pratiche che possano essere poi portate nell’esperienza quotidiana.

In questo senso, la formazione coincide soprattutto con un lavoro di supervisione sulle relazioni (con gli altri, con il contesto, con le diverse tematiche), al fine di favorire la costruzione e il consolidamento di contesti lavorativi capaci di rispondere alla complessità degli impegni lavorativi, nella convinzione che lo strumento principale di lavoro sia la propria persona.